Grazie, grazie, ancora grazie: a nome nostro e di tutta la famiglia di Laura Salafia!

In luglio vi abbiamo raccontato la vicenda della ragazza siciliana (uno dei protagonisti del libro di Massimo Pandolfi "Innamorati della vita"), rimasta tetraplegica dieci anni fa per colpa di un proiettile vagante che l'ha colpita al collo; lei stava uscendo da un esame universitario, l'ennesimo esame universitario superato con il massimo dei voti. La sfortuna non ha finito con quel colpo di pistola ad accanirsi contro Laura: a causa del Covid, la scorsa primavera è purtroppo morto suo papà e anche la mamma non è più in grado di accudire Laura come prima.

Serve un'assistenza 24 ore su 24, oltre al personale infermieristico già fornito dal pubblico. Noi del Club l'inguaribile voglia di vivere abbiamo già provveduto ad aiutare la famiglia Salafia con un contributo di 1500 euro e nel post dello scorso luglio abbiamo lanciato un appello, subito raccolto: in tanti si sono interessati e ci hanno interpellato per poter aiutare Laura e nei giorni scorsi l'aiuto si è concretizzato con un versamento girato dal Club alla famiglia Salafia: 450 euro e speriamo che non sia finita qui!

Ci commuove sapere che 250 di questi 450 euro sono stati donati dalla classe Terza A della Scuola Dante Alighieri di Catania. I ragazzi avevano raccolto questa cifra per il ballo di fine anno, sospeso a causa del Covid; saltato il ballo, non ci hanno pensato un attimo e i 250 euro li hanno generosamente donati a Laura tramite la loro insegnante Monica Cutrona.

Avanti così, continuiamo ad abbracciare Laura ❤

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Era il primo luglio del 2010. Dieci anni fa.

Laura Salafia, 34 anni, sorrideva felice con i suoi compagni di studi. A Catania, nei giardini del monastero dei Benedettini, aveva appena superato brillantemente l'esame di letteratura spagnola: 30 e lode. Il massimo dei voti, un'abitudine per lei. E non fatevi ingannare dalla età non verdissima della studentessa. Non era Laura una che la tirava lunga con gli studi: in realtà aveva già una laurea (Lingue) e cercava il bis in Lettere Moderne per poter coronare il suo sogno, fare l'insegnante. Studiava e lavorava.

lauraUn attimo, un maledetto attimo, ha travolto e stravolto l'esistenza di Laura. A mezzogiorno in punto è crollata a terra, più morta che viva, colpita da una pallottola vagante che le si è conficcato nel collo. A sparare, il custode della grande chiesa che affianca il monastero: non voleva colpire Laura, ma un uomo che pare lo prendesse in giro in continuazione. Laura è finita sciaguratamente in mezzo a una sciocca e futile lite.

Oggi Laura ha 44 anni (li ha compiuti il 5 giugno scorso) e dal quel 1 luglio 2010 è tetraplegica, cioè paralizzata in tutti i quattro arti. Un respiratore artificiale la aiuta a vivere, le consente anche di parlare. In questi dieci anni Laura ha dimostrato una straordinaria e commovente inguaribile voglia di vivere.

Ripete, da sempre: 'Quando ero nel pieno del vigore ritenevo di poter fare tutto da me. Ora riscopro il senso della fragilità della vita, l'incapacità di poter agire da sola. Quando sono uscita per la prima volta in giardino, tanti anni fa, a Montecatone, con mio papà (a Montecatone Laura ha fatto una lunga riabilitazione ndr) ci siamo fermati insieme ad ammirare gli alberi e i fiori. Li annusavo tutti. Tante volte, presi dalla quotidianità e dalla frenesia, non ci rendiamo conto dello splendore che ci circonda'.

Il decimo anniversario del dramma cade purtroppo in un altro momento particolare e delicatissimo per Laura. Il Covid che ha messo in ginocchio il mondo ha di nuovo stravolto la vita di questa sfortunata ragazza, che viveva insieme ai suoi genitori: il virus si è portato via suo papà, Nino, e ora anche sua madre, Enza, è uscita dalla pandemia con le ossa rotte e ha bisogno di continua assistenza. A casa Salafia è di nuovo emergenza, purtroppo. Servono assistenti (per Laura, ma anche per la mamma) servono tante cose.

Il Club L'inguaribile voglia di vivere si è già dato da fare e sta contribuendo ad aiutare la famiglia Salafia: dateci una mano anche voi, ridate una speranza a Laura, la guerriera.

Scrivete a:

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Lui, Tony Golfarelli, è un vecchio amico e socio del Club. Già in passato abbiamo realizzato progetti insieme. Da tanti anni Tony combatte contro la sclerosi multipla che nel terzo millennio l'ha co-stretto alla carrozzina. Nel 2008 Tony ha incontrato una donna, Simona Monaldi, anche lei affetta da sclerosi multipla (in stato meno avanzato) e il loro incontro è diventa-to amore. Amore che li ha portati all'altare, lo scorso 22 maggio. Alla faccia della malattia, che loro chiamano 'cattiva maestra'. La cerimonia è stata bellissima. A Gambassi Terme (Firenze) c'era anche il presidente del club l'Inguaribile voglia di vivere, Massimo Pandolfi, in rappresentanza di tutta l'associazione. Oltre a un vecchio rapporto di amicizia con Tony (e ora con Simona) il Club ha partecipato direttamente a queste nozze, perché ha praticamente spedito in luna di miele la coppia. Il loro sogno era una crociera: e crociera è stata! Partita dalla Liguria la domenica successiva, la neonata famiglia si è avventurata nei mari italo-spagnoli per una settimana. Nel gruppo Facebook Amici del Club ci hanno aggiornato quotidianamente, con dei video, sull'andamento del loro viaggio ed è stato un vero piacere vederli così felici! Finito il viaggio, Simona e Tony sono tornati a casa. Casa che per Tony non sarà più Forlimpopoli, la sua Romagna, dove è stato anche consigliere comunale. Con Simona si è trasferito in Toscana, dove vivrà. Un gigantesco viva gli sposi da tutto il Club!

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