NAGAIQuesto libro è l’autobiografia del medico giapponese Takashi Paolo Nagai. Il 9 agosto 1945 esplode su Nagasaki la seconda bomba atomica della storia dopo quella di Hirishima. 40.000 persone muoiono quel giorno e altrettante nei giorni a seguire. Takashi scriverà: “Noi dovremmo trasformare la nostra vita in poesia. Dobbiamo scavare sotto la superficie delle cose, cercare la bellezza nascosta che è dappertutto e scoprire la gloria del creato che è intorno a noi. Allora ogni giorno diventerà una poesia. Siamo vivi, siamo vivi e un intero giorno ci attende."

Iniziano così i sei anni migliori e più intensi della sua vita. Quel giorno ha perso la sua amata moglie Midori. Di lei restano solo un mucchietto d’ossa e un rosario fuso ma proprio in quel momento si rende ancora più conto del «il valore della testimonianza della moglie, che aveva sempre vissuto nell’umiltà e nel silenzio il suo sì a “Ciò che non muore mai”. Pur avendo scoperto di aver contratto la leucemia non si allontana dalla valle di Urakami continuando ad aiutare gli altri a prendere in mano la propria vita e facendo ogni giorno “un piccolo bene che ognuno può fare”. La testimonianza di quest’uomo pieno di gioia riesce a stemperare anche l’odio dei giapponesi per gli americani in una fase politica delicatissima. L’imperatore Hirohito lo va a trovare, Papa Pio XII gli manda in visita il cardinale Norman Gilroy ma è soprattutto la gente comune che va lì per trovare la speranza.

Paolo Nagai muore il 1° maggio 1951. Due giorni dopo per il suo funerale si ferma l’intera Nagasaki.

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corriMolti sanno che nel rugby c'è il "terzo tempo". È il ritrovarsi in amicizia, nonostante il duro scontro sul campo, delle squadre rivali dopo la partita. La storia di amicizia tra Kevin Sinfield e Rob Burrow conferma la forza di questi legami. Kevin ha tagliato il traguardo della maratona di Leeds, la città della loro squadra tenendo in braccio l’amico dopo averne spinto la carrozzina per oltre 4 ore.

Rob, famoso come il più piccolo campione della lega inglese visti i suoi 165 centimetri per 70 chili, dal 2019 è affetto da una grave malattia neuromotoria. Dal momento della diagnosi la malattia ha progredito rapidamente costringendolo su una carrozzina con scarsissime possibilità di movimento. Ma non per questo si è arreso anzi continua a lottare e comunica attraverso un computer. Un piccolo grande traguardo però è riuscito a raggiungerlo grazie all'amico e allenatore della difesa della nazionale Kevin Sinfield: domenica 14 maggio Rob ha completato la maratona della sua città, Leeds. Negli scorsi anni questa maratona è diventata un evento benefico per la raccolta fondi a favore delle malattie motoneuronali. L’amico di sempre Kevin, dopo averlo spinto sulla sedia a rotelle per 42 chilometri e 195 metri, lo ha alzato e trasportato oltre il traguardo in un momento di grande impatto emotivo.: “Raccogliere fondi per la Motor Neurone Disease Association e per l’ospedale di Leeds – ha dichiarato Kevin- è importante, ma questa è stata anche una festa dell’amicizia”, perchè amicizia è anche accompagnarsi per quel tratto di cammino che è chiesto a ciascuno di noi .

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ArJamme o bagnorivare al mare..cosa ci vuole? Una corsa sulla passerella e il tuffo liberatorio nell’acqua. Non per tutti però è così. A maggio del 2022 il nuotatore paralimpico  Emanuele Marigliano era stato protagonista di uno spot dal titolo eloquente: “Jamme ‘o bagno”. Una campagna significativa per abbattere le barriere architettoniche che impediscono alle persone con difficoltà motorie o fisiche di fare quello che per gli altri è un semplice gesto, ma che per loro diventa invece un’impresa. Anche Gaetano Fuso, salentino, aveva nel cuore il sogno di un accesso attrezzato al mare per persone affette da SLA, patologie neuromotorie e altre gravi disabilità motorie.

Gaetano,classe 1976, marito, padre, poliziotto, Cavaliere della Repubblica Italiana, promotore di “Io Posso” un progetto solidale nazionale che nel 2015 l’ha portato ad immaginare un luogo in cui far ritrovare a chiunque, in acqua, quella leggerezza che malattie come la SLA ti rubano e che l’aveva rubata anche a lui. Gaetano ha terminato la sua battaglia nel 2020 ma il suo sogno si è concretizzato nella Terrazza “tutti al mare!” primo accesso attrezzato al mare per persone con gravi disabilità motorie, realizzato su un tratto di spiaggia libera della marina di San Foca di Melendugno (Le) dall’associazione salentina 2HE-IO POSSO. Gaetano scriveva: “ Sentirsi pietra significa sentirsi pesanti e ingombranti. Cosa fare di questa pietra ? Sfruttare le sue potenzialità e costruire un cammino, fare della sua durezza il punto di partenza e di forza”

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